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Articolo tratto da www.liguria24.it

Il comitato Maloncello: “Pezzo di storia va riscritto, scoperta delle Canarie trampolino di lancio per nuove imprese”

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Liguria. “Un pezzo di storia deve essere riscritto: l’inizio dell’Età Moderna e del “Nuovo Mondo” va fatto risalire al 1312 (anno della riscoperta delle Isole Canarie), cioè al 180 anni prima del 1492 (anno della scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo convenzionalmente indicata per segnare la fine del Medioevo e l’inizio dell’Età Moderna). Infatti, le Isole Canarie , a partire dall’impresa di viaggio dello scopritore italiano, divennero il trampolino di lancio per nuove imprese di scoperta geografica, fino a giungere al viaggio in America compiuto del grande navigatore genovese Cristoforo Colombo”. Lo dice l’avvocato Alfonso Licata, presidente Comitato VII Centenario della scoperta delle Isole Canarie da parte del navigatore italiano Lanzarotto Malocello.

“Tuttavia, un gruppo di studenti dell’Università Statale di Milano (Italia) ha ritrovato un vecchio manoscritto inedito di epoca medievale, denominato “Cronica universalis”, scritto intorno al 1340 dal frate domenicano Galvano Fiamma, il quale rivela la conoscenza dell’America da parte degli europei già almeno 150 anni prima del viaggio di Colombo, facendola coincidere sostanzialmente con l’epoca della riscoperta delle Isole Canarie che, a maggior ragione, deve essere presa come riferimento per designare convenzionalmente la fine del Medioevo , l’inizio dell’Età Moderna e del ‘Nuovo Mondo’”, ha proseguito.

“Al concetto di “Nuovo Mondo” – continua -, infatti, ben possono ascriversi anche quelle isole che, essendo state riscoperte circa settecento anni fa dal Malocello dopo secoli di oblìo, attualmente compongono l’Arcipelago canario, la cui definitiva conquista da parte degli europei avvenne sul finire del XV secolo. Infatti,se nell’opera del frate Galvano Fiamma, redatta in una scrittura gotica dell’Italia settentrionale, si fa rimerimento a una terra di nome Marckalada che gli studiosi hanno identificato come la latinizzazione del Markland citato nelle saghe norrene,lo studio pubblicato sulla rivista Terrae Incognitae documenta la consapevolezza , già verso il 1340, dell’esistenza di terre al di là dell’Atlantico anche al di fuori della Scandinavia, come la Groenlandia e, ancora piu’ oltre, verso occidente, la stessa America”.

“Essendo questa la prima menzione del continente americano nella regione mediterranea, essa costituisce la prova della circolazione, lontano dall’area nordica, ben 150 anni prima di Cristoforo Colombo, di narrazioni su terre oltre la Groenlandia. Conseguentemente, tutto quello che sappiamo fino ad oggi sulla scoperta dell’America, cioè sull’evento che tradizionalmente segna l’inizio dell’Era moderna, viene ad essere d’un tratto rivoluzionato con un notevole balzo all’indietro nel tempo , confermando quanto da sempre sostenuto dal Comitato Internazionale per le Celebrazioni del VII Centario della riscoperta delle Isole Canarie”.

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